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Il Comodato d’Uso Gratuito

Scritto da gianni il 9 Settembre 2021
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Il comodato d’uso gratuito è una modalità di accordo molto utilizzata. Si tratta di un tipo di contratto che prevede la consegna di un bene mobile o immobile da parte del proprietario, detto comodante, ad un altro soggetto, detto comodatario, con una scadenza che può essere prestabilita oppure no, senza pretendere alcun compenso, anche se nulla vieta di accordarsi per la corresponsione di una cifra simbolica. L’uso più diffuso riguarda i beni immobili.

Il comodatario non diventa proprietario dell’immobile, pur ricevendo il diritto personale di godimento dello stesso a titolo gratuito, e non può a sua volta cederlo a terzi senza il consenso del comodante. Il comodatario ha l’obbligo di restituire il bene allo scadere del contratto, custodirlo con la “diligenza del buon padre di famiglia” e ha la responsabilità di eventuali danni non derivanti dal deperimento naturale del bene stesso.

Il comodatario deve provvedere alle spese ordinarie ma può chiedere al comodante un rimborso per quelle straordinarie necessarie. Per quanto riguarda le imposte e le tasse, l’IMU spetta al comodante in quanto proprietario, mentre la Tari (tassa sui rifiuti) spetta al comodante in quanto detentore del diritto di godimento.

Spesso viene utilizzato tra genitori e figli quando si possiede una seconda casa, sia per un aiuto concreto ai figli, sia per ottenere al contempo delle agevolazioni fiscali; il comodato comunque è un contratto possibile anche tra aziende o tra parenti non in linea retta, in questi casi l’unica differenza consiste nell’assenza degli sgravi sulle tasse.

COMODATO D’USO DELLA SECONDA CASA AI FIGLI

Per i figli che non possono permettersi un affitto o non sono ancora in grado di sostenere un mutuo e hanno la necessità di vivere da soli, il comodato d’uso gratuito della seconda casa dei genitori può essere un’ottima soluzione. I vantaggi in questo caso sono per entrambi in quanto è possibile ottenere delle agevolazioni fiscali.

Naturalmente ci sono delle condizioni da rispettare per poter usufruire degli sgravi fiscali, che consistono nella riduzione al 50% dell’IMU:

  • il contratto di comodato d’uso gratuito deve avvenire in forma scritta ed essere registrato all’Agenzia delle Entrate;
  • può essere stipulato solo tra genitori e figli (parentela in linea retta entro il primo grado);
  • il Comune dell’immobile in questione deve essere avvisato della volontà di usufruire delle agevolazioni fiscali per comodato d’uso gratuito tramite una dichiarazione sostitutiva;
  • Il comodatario deve utilizzare l’immobile come abitazione principale ed avere la residenza nel Comune in cui è situato;
  • L’immobile non deve rientrare tra le categorie catastali A/1, A/8 e A/9 (di lusso);

REGISTRAZIONE DEL CONTRATTO

Il contratto di comodato d’uso gratuito può essere sia in forma verbale che scritta, ma per accedere alle agevolazioni fiscali deve essere necessariamente stipulato in forma scritta ed essere registrato presso l’Agenzia delle Entrate.

La registrazione del contratto deve avvenire entro 20 giorni dalla stipula dell’atto utilizzando il modello 69 dell’Agenzia delle Entrate e con il versamento dell’imposta di registro di 200 euro con il modello F23 (codice tributo 109T).

Se è a tempo determinato, quindi esiste una data di cessazione, e si desidera rinnovarlo, basta procedere pagando nuovamente l’imposta di registro; se è a tempo indeterminato, detto anche precario, la tassa di registro andrà pagata una tantum.

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